Un viaggio ricco e sorprendente, dunque, da gustare tappa per tappa, in una Firenze quasi sempre deserta, struggente nelle sue geometrie perfette, e fragile nella sua perfezione. La città come forse lo è, o forse lo è stata,o almeno come chi la ama vorrebbe che fosse: in ogni ora del giorno e in ogni giorno dell’anno. (dalla prefazione di Marco Hagge).